martedì 15 agosto 2023

La comunità senegalese scende in piazza: “Vogliono imporci una dittatura”

La prima tappa è stata Milano ma i Patrioti Africani del Senegal per il Lavoro, l'Etica e la Fratellanza (Pastef) sperano di potere raccontare anche in tante altre città in che modo stanno cercando di evitare un concreto rischio di dittatura. E qualunque rischio corra un Paese africano ci coinvolge direttamente, come ci dimostrano le vicende degli ultimi due anni, per le conseguenze sia economiche che di sicurezza per tutto l'Occidente.
Se in Senegal sta per nascere una crisi politica o economica, è meglio per noi saperlo in anticipo. Anche perché da quel Paese proviene un buon numero dei migranti presenti anche in Italia.
​Ma ecco la cronaca di quel che è successo tre giorni prima di ferragosto, in una Milano non del tutto svuotata di milanesi ma soprattutto strapiena di turisti.



MILANO 12.08.2023 Sono le 16:20 circa quando il Corteo della Libertà si raduna in via Palestro. Le persone arrivano un po’ alla volta, alla spicciolata. Poi si posizionano dietro agli striscioni, pronti a partire, e mi accorgo che sono tantissimi… non saprei dire quanti, ma sicuramente un bel numero per essere metà agosto.


Era importante esserci oggi – affermano gli organizzatori – per far conoscere al maggior numero possibile di persone la situazione del nostro Paese”.

A febbraio 2024, infatti, in Senegal ci saranno le elezioni e l’attuale presidente Macky Sall ha già annunciato di voler fare il terzo mandato, ma la Costituzione non glielo permette. Si pensa quindi che il suo progetto sia quello di far eleggere un presidente fantoccio e continuare a governare nell’ombra. Per fare questo, però, deve prima liberarsi del suo principale oppositore: il leader del PASTEF, Ousman Sonko.

È dal 2021 che contro di lui si è scatenata una vera e propria caccia all’uomo – afferma un’attivista – prima hanno pagato una ragazza affinché lo accusasse di stupro e, dopo che sono caduti tutti i capi di imputazione contro di lui, sono riusciti a farlo condannare a due anni di reclusione per corruzione della gioventù, in modo da impedirgli di correre per la presidenza”.

Le proteste, tuttavia, non si limitano alle questioni di politica interna, durante il corteo si parla anche di lotta al neocolonialismo. 

La Francia continua a sfruttare le risorse del nostro paese – proseguono i militanti del PASTEF - impedendoci di costruire un’economia indipendente. Poi però l’occidente si lamenta se la gente emigra. Noi, che viviamo in Italia da diversi anni, abbiamo studiato e lavorato qui, saremmo felici di mettere a disposizione le competenze che abbiamo acquisito per far crescere il Senegal. Ma non possiamo farlo se c’è un governo che si appropria di tutti i beni pubblici. Per questo abbiamo bisogno di parlare a tutta la comunità internazionale, affinché qualcuno prenda a cuore il bisogno di libertà e di democrazia del nostro Paese”.


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