domenica 17 luglio 2022

Finalmente a Milano abbiamo visto dal vivo l’Orchestra Multietnica di Arezzo!


 


Sono stati nostri ospiti, in collegamento video, durante un incontro sull’integrazione. Adesso i musicisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo sono venuti a suonare a Milano, nello spazio Aria, ovvero l’Ex Macello, in via Cesare Lombroso 4. Grazie al Piccolo Teatro, l’ingresso era gratuito, dato che l'evento si colloca nell’ambito del progetto “Milano è viva nei quartieri”. Lo spettacolo  “Quando sarò capace di amare”, nasce da un’idea di Stefano Massini e riprende le canzoni di Giorgio Gaber, suonate dall’orchestra composta da musicisti provenienti da tutte le parti del mondo.

La pièce, che è andata in scena a Milano martedì 19 luglio, ha l’obiettivo di far rivivere storie, personaggi, vicende realmente accadute, incontri e memorie che lo scrittore non avrebbe mai intercettato, se non fossero state attratte dalla calamita delle canzoni del signor Gaber, dal momento che, come diceva Borges, "ogni verso evoca altri versi, ogni creazione semina altri raccolti, ogni opera si trasforma in un'ennesima opera".

Ciò che abbiamo visto sul palcoscenico è qualcosa che può accadere solo i racconti di Massini, definito da Repubblica “più popolare cantastorie del momento”, si scompongono e riprendono una nuova forma nella cornice delle canzoni della premiata ditta Gaber-Luporini.

 

Un momento dello spettacolo a Milano

All’interno di un cantiere poetico contagioso e spiazzante, il palcoscenico si popola di personaggi fra i più diversi e inattesi: geografie del nostro essere, cartografie dell’esistenza, traversate oceaniche in un mondo sbandato, danze di fuochi che illuminano la notte dei viandanti, raccontando ciò che tutti in fondo attendono, ossia il momento in cui saranno capaci di amare.

Massini sceglie di coinvolgere il pubblico in un unico grande omaggio a Gaber, fatto di echi e rimandi, che prendono vita a partire da brani come “I mostri che abbiamo dentro”, “La parola io”, “Non insegnate ai bambini”, “Se io sapessi” e molti altri.

 

A rendere ancora più speciale questo incontro, fortemente voluto e cercato dalla Fondazione Giorgio Gaber, si aggiungono i molteplici suoni e i colori dell’Orchestra multietnica di Arezzo, un celebre ensemble musicale, che riunisce artisti provenienti da ogni parte del mondo!

Il progetto è nato nel 2007 – ha raccontato Luca Roccia Baldini, ospite durante il nostro evento – da un corso di formazione per musicisti di base, aperto a tutte le generazioni e a tutti i Paesi. È un esperimento che abbiamo deciso di fare dopo che ad Arezzo c’era stata una grande migrazione. Così abbiamo provato a coinvolgere molti stranieri, anche di seconda generazione, che magari suonavano nel proprio Paese di origine o che avevano i genitori che suonavano. L’obiettivo era quello di creare integrazione attraverso la musica e il teatro. Abbiamo avuto una risposta immediata, soprattutto dalle comunità più numerose, come quella bengalese, quella albanese e quella rumena. Non abbiamo mai pensato che bastasse mettere insieme le persone, ma era necessario spingerle a conoscersi attraverso il linguaggio musicale, che significa pluralità, confronto, mescolanza, una condizione in cui nessuno perde le proprie radici, ma ciascuno insegna qualcosa agli altri, in un clima di reciproco arricchimento”.











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