mercoledì 15 giugno 2022

Quanti giorni rossi ci sono sul calendario?


Quando, all’inizio di un nuovo anno, appendiamo il calendario, ci capita spesso di guardare in quale giorno della settimana cadono le date scritte in rosso, che coincidono con festività religiose o nazionali. Normalmente lo si fa per scoprire se ci sono dei “ponti” e, magari, programmare un week-end lungo in giro per il mondo.

Le feste, tuttavia, sono molto più che semplici giorni di vacanza e il fatto di conoscerle può aiutarci a capire qualcosa in più riguardo la storia e la geopolitica internazionale.


Lo scorso 11 dicembre, in occasione dell’incontro “Conosci i tuoi vicini di casa?” abbiamo chiesto ai nostri ospiti, rappresentanti informali di Tunisia, Algeria, Egitto e Marocco, quali fossero le principali celebrazioni, religiose, ma soprattutto laiche, che hanno luogo nei loro Paesi. Le risposte sono state per certi aspetti sorprendenti. 

Ouejane Mejri (Tunisia) la fine della dittatura è la data più importante


In Tunisia, fino al 2011,  la principale festa nazionale  è stata il 20 marzo, l’anniversario dell’Indipendenza. Negli ultimi 10 anni, invece, il suo posto è stato preso dal 14 gennaio, ossia il Giorno della Rivoluzione della Dignità e della Libertà, nota in Italia come “Primavera Araba”. È una ricorrenza molto importante perché coincide con la cacciata del dittatore, che non è più tornato. 



Nadira Hairague (Algeria) sono due i giorni che segnano la fine del colonialismo

In Algeria ci sono due date intoccabili il 1 novembre 1954, che è il giorno in cui, con la battaglia di Algeri, il popolo ha dichiarato guerra all’imperialismo francese. Il conflitto è durato sette anni, ha fatto un milione e mezzo di morti e si è concluso il 5 luglio del 1962, quando Charles De Gaulle ha dichiarato l’indipendenza dell’Algeria. Queste due celebrazioni sono assolutamente sentite in tutto il Paese, indipendentemente da quale sia il Governo in carica. Anche per le nuove generazioni la storia algerina è motivo di orgoglio, dal momento che sono pochi gli Stati che si sono liberati dal dominio coloniale con le armi.  

Medhat Moussa (Egitto): Governo che cambia, festa che trovi


Prima del 2013, in Egitto si celebrava il 6 ottobre, giorno dell’annessione della sponda orientale del Canale di Suez al territorio nazionale. Oggi, invece, la festa nazionale è diventata il 30 giugno che è la data in cui i Fratelli Mussulmani hanno perso il governo del Paese. In realtà è chi sta a capo del Paese che decide cosa si festeggia...


Samira Abdelouaret (Marocco): in un Paese stabile si celebra Allah

Il Marocco ha un ampio calendario di feste religiose, dal momento un è un paese che è sempre stato sicuro a livello politico. Oltre a quelle, si celebra anche il 6 novembre, giorno nel quale si svolge un marcia pacifica, indetta dal Re Assan II, per recuperare il deserto del Sahara. Infine si festeggia anche il 30 luglio, l’anniversario della salita al trono dell’attuale Re, un sovrano illuminato e amatissimo dalla popolazione. 

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